L'acquisto sul web: consigli per evitare di essere indagati per ricettazione o "incauto acquisto"
Chi non ha mai sperato, almeno una volta nella vita, di fare "l'affare del secolo" facendo un acquisto da un sito internet?
È infatti ormai consuetudine per la maggior parte di noi acquistare in internet da siti di vendita online più o meno specializzati, più o meno conosciuti, più o meno affidabili.
Al giorno d'oggi è possibile acquistare qualsiasi genere di cosa: alimentari, abbigliamento, giocattoli, libri, cucine, telefonini, elettrodomestici e addirittura autovetture, moto e barche!
Ora, questa diffusione esponenziale di modo di acquisto che permette di farsi spedire ogni genere di cosa da qualsiasi parte del mondo in tempi rapidissimi, nasconde a volte delle insidie alle quali bisogna necessariamente fare attenzione per non ritrovarsi in situazioni spiacevoli, quali l'aver acquistato il classico "pacco", cioè l'oggetto che poi non verrà mai consegnato, o, nella peggiore delle ipotesi, essere iscritti nel registro degli indagati per il delitto di ricettazione.
Esistono vere e proprie organizzazioni criminali che utilizzano internet per vendere prodotti rubati od ottenuti fraudolentemente: il web è disseminato di trappole che possono essere "fatali" anche per l'occhio più esperto.
Detto ciò è importante conoscere due concetti fondamentali prima di acquistare qualsiasi cosa online. La prima è verificare che il venditore sia un soggetto serio, affidabile, conosciuto. Infatti, bisogna prestare molta attenzione ad acquistare su Ebay o su Subito, siti internet specializzati e conosciuti, ma che sono il veicolo della vendita e non sono certamente responsabili di chi li utilizza per vendere i propri prodotti. Mediante Ebay o Subito, infatti, tutti noi possiamo vendere qualsiasi cosa. Quindi un conto è comprare da un sito, da un soggetto che garantisce con la comprovata professionalità i prodotti che "direttamente" pone in vendita, come ad esempio Amazon, un conto è comprare sul sito Ebay o Subito il telefonino messo in vendita da "Sempronio" di cui nulla si sa. Chiarito questo passaggio, è necessario poi verificare che il prezzo di acquisto di quel particolare prodotto non si discosti in modo esageratamente al ribasso rispetto al prezzo ufficiale proposto al pubblico dal produttore.
Quindi, dopo questa brevissima panoramica del come comportarsi per acquistare in sicurezza in internet, occorre esaminare la differenza tra il delitto di "ricettazione" previsto dall'art. 648 del codice penale ed il ben più mite reato di cui all'art. 712 del codice penale, denominato "acquisto di cose di sospetta provenienza" ma più noto come "incauto acquisto". Si risponderà del reato di ricettazione, ovvero della contravvenzione di cui all'art. 712 c.p., a seconda dello stato d'animo che si assume, al momento dell'acquisto del bene. Se si acquista la merce, ignari della provenienza illecita, ossia colposamente, si risponderà ai sensi dell'art. 712 c.p. Se, invece, si acquista con la piena consapevolezza dell'illecita provenienza del bene, ossia con dolo, si risponderà per il più grave delitto di ricettazione per il quale è prevista la reclusione da due a otto anni e la multa da 516 euro a 10.329 euro. La pena è della reclusione sino a sei anni e della multa sino a 516 euro, se il fatto e' di particolare tenuità" Il reato di ricettazione, pertanto, si caratterizza dal fatto che chi acquista è ben consapevole della provenienza delittuosa del bene. Ciò non significa che l'acquirente conosca nel dettaglio gli autori e le modalità del reato presupposto, ma è sufficiente la semplice cognizione dell'origine illecita del prodotto, quale essa sia. Invece, il reato contravvenzionale del cosiddetto "incauto acquisto", sanzionato con "l'arresto fino a 6 mesi o l'ammenda non inferiore a 10 euro", ricalca in realtà la medesima condotta di acquisto o ricezione prevista per il reato di ricettazione, ma la particolarità, in questo caso, è rappresentata dal mancato accertamento della legittimità dell'origine del bene compravenduto. È noto, infatti, che la configurazione del reato di ricettazione pretende la consapevolezza dell'origine dei beni acquistati. Di conseguenza la fattispecie di cui all'art. 712 c.p. rimprovera solamente il mancato riscontro del sospetto, ossia incrimina la negligenza del soggetto che non ha accertato, prima dell'acquisto, la provenienza illecita del bene.
Per chiarire il più possibile uno degli aspetti storicamente più intricati del diritto, si riporta di seguito una rassegna di pronunce giurisprudenziali di legittimità e di merito sulle circostanze concrete e sugli indici di sospetto.
Infatti il giudice, per distinguere tra la condotta cosciente e volontaria ed il mero disinteresse guarderà il fatto concreto e deciderà sulla base dei tre indici di sospetto enucleati dall'art. 712 c.p. inerenti alla qualità delle cose, alla condizione di chi le offre e all'entità del prezzo.
INDICI DI SOSPETTO della ricettazione:
- La palese impossibilità del venditore di permettersi l'acquisto della merce offerta (T. Reggio Calabria 28.2.2008, n° 97);
- L'impossibilità di fornire un'attendibile giustificazione sulle modalità di acquisizione di un oggetto rivelatosi poi rubato (Cass. sez. II, 05.07.1991; T. Napoli, 11.03.2004);
- L'impossibilità della cosa di essere nel legittimo possesso di un soggetto privato ed individuale (es., modulo di assegno bancario in bianco: Cass., Sez. II, 7.2.2013, n. 22120; assegno circolare in bianco: Cass., Sez. II, 30.6.1992; un modulo di carta d'identità in bianco: Cass., Sez. I, 23.1.1985 );
- La consapevolezza della provenienza delittuosa, la circostanza che gli oggetti rechino ancora le etichette riconducibili agli esercizi commerciali dai quali sono stati asportati ed il loro occultamento all'interno di un borsone (Trib. Ivrea, 21.03.2011).
INDICI DI SOSPETTO dell'incauto acquisto:
- Condizioni personali dell'offerente (es. venditore pregiudicato, mendicante, imprenditore fallito, minorenne);
- Offerente che non esercita legittimamente il commercio (Cass., 141701/1979) o non in grado di riferire coerentemente circa le generalità del venditore;
- La giovane età di chi offre la merce (Cass. 26 ottobre 1976: nella fattispecie, un minore che vendeva fili di rame bruciati);
- La qualità della merce (se il bene è usato bisogna stare più attenti) e il luogo della vendita (es. un mercato cittadino noto per essere la sede della rivendita di oggettistica rubata) (Trib. Torino, Sez. V, 25.11.2010);
- L'acquisto di un telefonino ad un prezzo non di mercato, anche se consegnato insieme alla scatola originale e munito di garanzia, relativo scontrino fiscale e tutti gli accessori (Trib. Genova, sez. I, 12.04.2013);
- La sottovalutazione del prezzo a cui viene offerto un bene e la mancanza di un'adeguata conoscenza della persona del venditore, tutto ciò nonostante il bene (nel caso di specie, un cellulare) fosse ancora imballato e provvisto dello scontrino fiscale (Trib. Genova, sez. II, 20.07.2006).
In conclusione, prima di effettuare un acquisto online, è importante valutare alcuni fattori al fine di evitare di dover affrontare un procedimento penale.
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